Inflazione dicembre 2024: +1,3%, ma i rischi aumentano

Nonostante l’inflazione a dicembre 2024 si sia stabilizzata al +1,3% su base annua, il quadro economico rimane preoccupante. Secondo i dati diffusi dall’Istat, l’aumento medio dei prezzi nel 2024 si è attestato all’1,0%, in netto calo rispetto al +5,7% del 2023. Tale diminuzione è attribuita soprattutto al calo dei prezzi dei beni energetici rispetto ai picchi raggiunti nell’anno precedente.

Tuttavia, l’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori avverte che questa apparente tregua non è priva di ombre. Per una famiglia media, l’impatto dell’inflazione dicembre 2024 equivale comunque a +409,50 euro annui. Inoltre, la minaccia di nuovi rincari energetici incombe: i prezzi dei beni energetici regolamentati, che nel 2024 sono passati da un aumento del +7,4% al +12,7%, potrebbero subire ulteriori impennate nel 2025.

Previsioni per il 2025: stangata in arrivo

Le stime per il prossimo anno delineano un quadro ancora più critico. L’Osservatorio Nazionale Federconsumatori prevede un aggravio medio di +914,04 euro annui per famiglia, legato a possibili effetti a cascata sui prezzi di beni e servizi. Questa dinamica rischia di aggravare ulteriormente le disuguaglianze economiche e sociali, mettendo in ginocchio i bilanci già fragili di molte famiglie.

Le richieste a Governo e istituzioni

È chiaro che servono interventi urgenti e incisivi per mitigare gli effetti dell’inflazione e sostenere le famiglie italiane. Tra le misure proposte da Federconsumatori:

  1. Riduzione dell’IVA sui beni di largo consumo, con un risparmio stimato di oltre 516 euro annui a famiglia.
  2. Riforma degli oneri di sistema sull’energia, eliminando costi obsoleti e trasferendo alcune voci sulla fiscalità generale.
  3. Creazione di un Fondo per la povertà energetica, insieme a un rafforzamento delle azioni contro la povertà alimentare.
  4. Incremento delle risorse per la sanità pubblica, essenziale per garantire servizi equi e accessibili.
  5. Riforma fiscale equa, con un focus sul sostegno ai redditi medio-bassi e una rivalutazione delle pensioni.

Senza interventi concreti, il rischio è quello di un’ulteriore contrazione della capacità di spesa delle famiglie, con conseguenze negative sull’intera economia nazionale. Federconsumatori invita le istituzioni a non ignorare questa emergenza, a mettere in campo strategie adeguate per contrastare la spirale di rincari e a garantire equità sociale e sostegno concreto a chi ne ha più bisogno.

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